Un amore
eterno
Ho sentito parlare
di Cristo in una maniera diversa da come ero abituata, mi dicevano che era
possibile dialogare con Lui con parole spontanee
Mi chiamo Gilda e sono una ragazza cresciuta
in una famiglia senza particolari problemi.
Quando avevo circa 21 anni la mia famiglia
lasciò il paese d’origine per trasferirsi nella città dove vivo attualmente.
Qui studiavo e contemporaneamente lavoravo, apparentemente non mi mancava
niente e pensavo che, finiti gli studi, avrei trovato un buon lavoro che mi
avrebbe fatto sentire realizzata, eppure tutto questo non mi faceva sentire
felice.
Ho cominciato a chiedermi che senso avesse
vivere, perché affaticarsi tanto, e nel mio cuore c’era molta tristezza. Capivo
quelli che si toglievano la vita, come era accaduto ad una ragazza che
conoscevo.
Mi chiedevo spesso se il Signore mi vedesse
e prendesse in considerazione le mie necessità.
Cattivi pensieri martellavano la mia mente,
ma proprio in questo periodo mi annunciarono Gesù.
Ho sentito parlare di Cristo in una maniera
diversa da come ero abituata, mi dicevano che era possibile dialogare con Lui
con parole spontanee, che Egli si preoccupava di me. In realtà mi sentivo a
posto dal punto di vista religioso, perché frequentavo sempre la chiesa ed ero
considerata una brava ragazza.
Finalmente, dopo vari inviti, sono andata ad
un culto evangelico, ma soltanto per curiosità. Quel giorno ho ascoltato che
Dio è vivente e sono rimasta colpita da diversi esempi concreti sul modo che
Egli ha di operare nei bisogni delle persone.
Udire che Dio è vivente mi aveva
impressionato molto.
Tornata a casa, ho continuato a pensare a
quello che avevo ascoltato, mi rendevo conto che non ero in ordine con Dio. Ero
in crisi, ma non volevo fare una scelta, preferivo rimandare, decidere più
avanti, sebbene nel mio cuore non vi fosse pace.
La mattina successiva non sono riuscita ad
affrontare la giornata, ho continuato a pensare a quello che avevo ascoltato il
giorno prima, fino a quando non mi sono arresa e ho detto al Signore che volevo
amarLo e servirLo, anche se non sapevo in che modo.
Mi sono sentita peccatrice, ma anche amata
dal Signore. Ho chiesto perdono dei miei peccati ed è stato un grande sollievo
scoprire, nella Bibbia, che il Signore non soltanto perdona, ma cancella i peccati
come se non fossero mai avvenuti. Solamente allora i sensi di colpa sono
spariti dal mio cuore.
In quel momento ho sentito grande pace, la
tristezza è sparita ed è comparsa la gioiosa presenza di Dio. Ho aperto la
Bibbia, che ero abituata a leggere tutte le sere, ma non erano più soltanto bei
racconti..., in quel momento ogni parola mi toccava, il Signore parlava al mio
cuore, tutto sembrava scritto proprio per me.
Un versetto, in modo particolare, mi ha
accompagnato fin dall’inizio della mia conversione: “Si,
Io t’amo d’un amore eterno; perciò
ti prolungo la Mia bontà” (Geremia 31:3).
Un’altra grande gioia è stata leggere nella
Parola di Dio che la salvezza è per grazia e che Gesù ha compiuto già tutto
morendo sulla croce per me; un grosso peso scomparve dal mio cuore, non dovendo
fare opere buone per essere salvata.
Ringrazio il Signore perché ora posso
affrontare i momenti belli come quelli difficili con il Suo aiuto, so di non
essere più sola, perché Dio è con me. Egli mi fa apprezzare le piccole cose di
tutti i giorni e, soprattutto, ora la mia vita ha un senso: vivere per servire
il Signore fino a quando Lo incontrerò nel cielo, per stare con Lui
nell’eternità.
Gilda Tagliafierro
Tratto
da «Cristiani Oggi»
16 – 28 febbraio 2006